Punta Basei

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Difficoltà: 
F
Quota di partenza: 
1 854 m
Quota di arrivo: 
3 338 m
Dislivello: 
1 484 m
Lunghezza*: 
24.00 km
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'
Tempo di discesa: 
3h00'

Descrizione

Dal parcheggio procedere sulla stradina asfaltata fino a raggiungere il pannello che riporta il nome del villaggio di Thumel (1879m, 0h05'); proseguire diritto, costeggiando un alpeggio, sino all'inizio del sentiero (13). Risalire l'ampia mulattiera che attraversa un tratto di bosco di larice; dopo una decina di minuti si raggiunge il Casotto dei Guardia Parco. Il sentiero spiana leggermente, si restringe e passa al di sotto di alcune rocce spioventi. Dopo pochi minuti si raggiunge un breve ripiano ed in seguito si discende verso l'alveo del Torrent de Fos: si supera il corso d'acqua su comoda passerella in legno dotata di catenelle nei fianchi dell'impluvio. Superato il torrente trascurare il sentiero (12) per il Col Rosset, che diparte sulla sinistra. La marcia continua sulla mulattiera sino a raggiungere un secondo ripiano, qui si incomincia ad intravedere l'imponente bastionata della Grande Traversière (3496m). Procedere leggermente verso destra sino ad incontrare i ruderi dell'alpeggio di Barmaverein (2037m, 0h30') e l'imbocco del sentiero (14) per il Col Bassac. Superati i ruderi proseguire a mezza costa sino a raggiungere alcune rocce e, poco oltre, un piccolo torrentello da attraversare: si risale un breve dosso e si può ammirare la Granta Parei in tutto il suo splendore.
Dopo un breve tratto in discesa il sentiero riprende a salire brevemente sino a raggiungere le prese d'acqua della centralina idroelettrica di Thumel. Proseguire verso il fondovalle lungo il sentiero che, con alcuni saliscendi, supera una serie di torrentelli sino a portarsi nei pressi della Dora di Rhêmes; da qui il sentiero risale in diagonale sino a raggiungere la pista poderali ai piedi di un'imponente cascata con le acque di deflusso del Torrent de Golette. Raggiunta la strada proseguire a sinistra sino ad attraversare la Dora di Rhêmes su di un ponte in legno che affianca l'antico "Ponte romano". Dopo pochi metri imboccare sulla destra il sentiero che taglia un paio di tornanti della strada poderale per poi riprenderla ormai in vista del Rifugio Benevolo. Seguire la strada sino agli alpeggi di Lavassey; poco più avanti si incontra nuovamente il sentiero che, in pochi minuti conduce al Rifugio Benevolo (2285 m, 1h15').
Ritornare sulla strada, poco sotto il rifugio, ed imboccare il sentiero (13B). Procedere in direzione sud-est in leggera salita attraversando una bella prateria alpina. Dopo una decina di minuti si raggiunge il caratteristico ricovero, praticamente interrato, di Basei desot (2309m, 1h25'). Proseguire sul versante orografico destro della Dora di Rhêmes passando al di sopra di una gola generata dall'erosione delle acque glaciali. Continuare verso il fondo valle, attraversando ameni pascoli ricchi di marmotte; lentamente il sentiero prende quota inerpicandosi sul versante occidentale della costiera della Grand Vaudalaz: l'ambiente unico e le vedute sul ghiacciaio di Lavassey sono veramente emozionanti. Superare una breve placca inclinata ed iniziare a risalire il pendio, attraversando alcuni impluvi. La prateria alpina lascia spazio al macereto e la progressione si fa un po' più faticosa ed incerta: seguire i tanti ometti piazzati lungo il cammino. Il colle è ormai visibile: il sentiero compie alcune svolte e si porta sul crinale dove si trova il piccolo intaglio del Col Nivolettaz (3130m, 3h45').
Procedere in direzione sud lungo una traccia evidente sino ad incontrare il Col Basei (3176m, 4h00') con il suo caratteristico ometto. Continuare lungo la traccia, ancora evidente, che segue la linea del crinale sino a raggiungere il ghiacciaio di Basei (che comunque non viene percorso). Il sentiero punta infine verso la vetta diventando sempre più inclinato e scomodo. Poco sotto la vetta si passa sul versante di Ceresole (da qui inizia il tratto esposto ed alpinistico) e si raggiunge un piccolo spiazzo al cospetto di un particolare buco nella roccia. Qui inizia la vera e propria asperità dell'itinerario: una corda con alcuni nodi aiuta a superare uno scalino roccioso (II+) di quattro - cinque metri. Superata la difficoltà si giunge in vetta della Punta Basei (3338m, 4h30').
Dalla vetta il panorama è eccezionale: un 360° sulle vette valdostane e savoiarde.
La discesa si svolge sullo stesso itinerario dell'andata (3h00') avendo cura di porre la dovuta attenzione alla discesa dello scalino da effettuare in disarrampicata con l'aiuto della corda.

Bibliografia

  • Luca Zavatta, [[Le valli del Gran Paradiso e la Valgrisenche]], L'Escursionista Editore, Rimini, 2003
  • Pietro Giglio, Matteo Giglio, [[Valle d'Aosta oltre il sentiero]], CDA, Torino, 1994
  • E.Andreis, R. Chabod, M.C.Santi, Gran Paradiso, Guida dei Monti d'Italia, CAI e TCI, Milano, 1980

Cartografia

Galleria fotografica

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