Mont Maudit

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Quota di partenza: 
3 375 m
Quota di arrivo: 
4 465 m
Dislivello: 
1 090 m
Tempo di salita o complessivo*: 
10h00'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

L'itinerario segue la cresta spartiacque sud-est, che dal Col de la Fourche sale con roccia e neve alla spalla nord-est, e in seguito raggiunge la vetta. E' un percorso di cresta fra i più belli e classici del Monte Bianco in un magnifico ambiente di alta montagna: vario, su terreno misto e con tratti nevosi assai affilati ed aerei. E' preferibile effettuare la salita all'inizio di stagione in quanto con scarsità di neve può diventare in un punto pericoloso per la caduta di pietre.
Bisogna inoltre considerare che il Bivacco Alberico e Borgna, essendo anche punto di partenza per le vie del versante della Brenva, Aiguille Blanche e Pilier d'Angle, è abitualmente affollato e dispone di 12-15 posti su tavolati ai quali vanno ad aggiungersi gli immancabili posti sul pavimento!

Descrizione

1° giorno
L'itinerario per il Bivacco Alberico e Borgna dal Rifugio Torino è di solito evidenziato da numerose tracce: si va a scavalcare il Col des Flambeaux (sotto l'aereo pilone d'appoggio della cabinovia) e si piega a sinistra, scendendo fino a passare alla base della ripida parete nord dell' Aig. des Toules (3300 m circa). Da qui si procede verso ovest passando a nord della Tour Ronde e per i pendii lievemente inclinati dell'alto ghiacciaio del Gigante si giunge sotto lo scivolo ghiacciato a destra del Trident. Superata la crepaccia, alta e difficile, si sale il ripidissimo pendio (45°-50°) giungendo al Col de la Fourche e, con una traversata a sinistra, al bivacco (3684 m), splendido balcone affacciato verso la Brenva e la parete sud del Maudit. Se la neve non è in buone condizioni si supera la costola rocciosa a destra.

2° giorno
Dal bivacco si segue la cresta orizzontale dapprima su terreno misto e poi per cresta affilata di neve (delicato) si giunge sopra un pendio nevoso che si trova a destra, dove la cresta comincia a salire (vista la lunghezza del percorso questo tratto conviene affrontarlo col buio). Da qui si segue la cresta che sale fin contro un primo grande risalto, dove si prosegue alla sua sinistra sul fondo innevato di un largo canale roccioso. Si riprende la cresta dove diventa nevosa e porta sopra il primo risalto. Dopo una sottile ed aerea spalla si giunge ai piedi della rocciosa Pointe de l'Androsace (4107 m) che si può aggirare o scavalcare. Per aggirarla si scende un poco a sinistra (versante Brenva) e si traversa lo scivolo nevoso per poi risalire tramite un canalino alla crestina nevosa a monte della punta (pericoloso per blocchi instabili in mancanza di neve). Si sale su roccia e misto un po' verso sinistra (passaggio di IV), dove una rampa-canale riporta in cresta dopo aver “bucato la cornice” . Lungo la cresta si raggiunge prima la spalletta nevosa dove si unisce la cresta che sale dal Col Maudit, poi su misto l'aerea spalla nord-est (4346m).
Da qui una bella cresta nevosa e con cornici porta sotto la torre rocciosa sommitale. Questa si aggira a destra e da ovest si arriva in vetta.

Discesa
Dalle roccette della cima ci si dirige, seguendo le tracce della via normale e scavalcando o aggirando alcuni gendarmi rocciosi, al Col Maudit si risale leggermente la spalla ovest del Mont Blanc du Tacul per scendere poi al Col du Midi. Da qui vi sono due possibilità:

  1. raggiungere l'Aiguille du Midi e traversare con la cabinovia fino al Rifugio Torino o scendere a Chamonix e prendere il bus che la collega a Courmayeur.
  2. Seguire le numerose tracce che risalgono il ghiacciaio del Gigante, passando a fianco delle ardite pareti di granito del Mont Blanc du Tacul, per giungere al Rifugio Torino (2 ore o poco più dal Col du Midi).

Autore

  • Consulta tutte le relazioni di alpinismo di Giancarlo Beretta
  • Consulta la pagina di [[Giancarlo Beretta]]

Bibliografia

    • Guida Vallot Monte Bianco vol. 2

Cartografia