Lex Blanche

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massimo
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Data rilievo: 
5/09/2009
Difficoltà: 
F
Quota di partenza: 
1 603 m
Quota di arrivo: 
2 807 m
Dislivello: 
1 204 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

Sicuramente la Lex Blanche non rientra nel novero delle vette più note e di certo neanche tra quello delle più frequentate, ma la sua ascensione rimane una bella esperienza a cavallo del confine italo-francese.

Descrizione

Dal parcheggio risalire brevemente la stradina asfaltata sino ad incontrare le paline segnaletiche poste nei pressi del ristorante-bar (1603m). Imboccare il sentiero che diparte a sinistra seguendo le indicazioni per i laghi Bellacomba, segnavia ( 8 ). Intrapreso il sentiero si costeggia un pascolo e, dopo una breve discesa, si costeggia il Torrent du Ruitor sino ad un ponticello in legno; lo si attraversa portandosi sulla destra orografica dopodiché il sentiero prende quota con alcune svolte inserendosi nella fitta abetaia. Pochi minuti di cammino e si incontra la prima delle spettacolari cascate del Ruitor (1700m, 0h15').
Proseguire ora con una salita un po' più impegnativa, superato un caratteristico ponticello in pietra si raggiunge in breve l'isolato casolare di Parcet (1760m, 0h20'). Si fuoriesce dal bosco e si procede per un breve tratto a mezza costa poi, dopo un paio di svolte, si attraversa un altro ruscelletto e si entra nuovamente nel bosco sino ad arrivare ad un ponte in legno ove diparte il sentiero per la seconda cascata. Proseguire sul sentiero principale ed iniziare una lunga serie di svolte sino ad incontrare la palina segnaletica (1996m, 1h10') che indica la terza cascata: per chi lo desiderasse con una breve deviazione in pochi minuti si raggiunge un bel punto di vista su di essa.
La salita prosegue su di un tratto di sentiero ottimamente scalinato sino ad incontrare un ulteriore bivio (2147m, 1h40'): qui si svolta a destra seguendo le indicazioni per i Laghi di Bellacomba.
Il percorso segue ora un tratto con qualche saliscendi per poi riprendere a salire quando si svolta a sinistra entrando nell'impluvio del Torrent du Ruitor. Discendere verso il torrente sino ad incontrare una passerella in legno che permette il suo attraversamento. Procedere ora per un breve tratto pressoché pianeggiante sino ad incontrare una nuova palina segnaletica che riporta il sentiero (18) per Cérellaz. Trascurata la deviazione il sentiero, con alcune svolte, permette l'agevole superamento di un costolone roccioso; dopo un breve tratto rettilineo nuove svolte permettono il superamento di un secondo costolone dopo di che ci si trova finalmente nel vallone in cui risiedono i Laghi di Bellacomba. Il sentiero ora procede praticamente rettilineo, in leggera salita in un ambiente idilliaco. Il vallone ripiana nei pressi di un rudere per poi risalire leggermente sino a raggiungere il primo dei laghi (che si trova sulla sinistra del sentiero). Seguendo la mezza costa, con alcuni saliscendi si raggiunge rapidamente il secondo Lago di Bellacomba (2377, 2h50') in mezzo al quale si erge uno strano isolotto aguzzo.
Guadato, a sinistra, il corto torrente di comunicazione fra i due laghi di Bellacomba, si segue il sentiero (poche decine di metri) che costeggia il lago e, tralasciata a sinistra la traccia per il Col Tachuy, si traversano alcuni modesti nevai (neve anche in avanzata stagione estiva) ed alcune pietraie fino all'altra estremità del lago. Si punta ora a sinistra a traversare un più ampio nevaio, e successivamente altri nevai e zone a blocchi accatastati seguendo, dove visibili, i pochi ometti rimasti. La traccia traversa successivamente a destra (sinistra orografica dell'immissario dei laghi Bellacomba), si inoltra in altre zone a pietraie e blocchi accatastati (diventando un poco più visibile), e si dirige verso un rudere. Proseguire diritti seguendo alcuni ometti ed un tracciolino di sentiero; risalire comodamente un breve pendio sino a raggiungere un piccolo laghetto. Procedere ancora con qualche saliscendi sino a raggiungere un colletto, quotato 2636m; da qui, ormai in territorio francese, discendere brevemente per circa 200m sino a portarsi ai margini di una depressione: svoltare a destra ed iniziare a risalire il versante sud-orientale della meta finale. Il primo tratto non ha sentiero ma si intraprende logicamente seguendo il pendio che non presenta alcuna asperità. L'ambiente si fa più aspro e alternando la marcia su macereto, qualche roccetta rotta e brevi tratti erbosi si raggiunge una selletta posta tra due roccioni. Svoltare a sinistra e puntare decisamente verso la vetta, appaiono alcuni ometti che tranquillizzano l'escursionista ed indirizzano la marcia sul versante senza particolari difficoltà anche se questo tratto si fa decisamente più faticoso in quanto ripido e diretto. Dopo un primo tratto su macereto si prosegue su magra prateria sino a portarsi a ridosso di una particolare forma rocciosa: qui si inizia la marcia su placche inclinate da percorrere in aderenza. Raggiunta la base della particolare conformazione rocciosa si supera un breve scalino per poi portarsi, verso destra, in direzione della vetta. Sempre su placca inclinata si raggiunge il basamento della vetta: qui, con un semplice passo di I° si supera un gradone e ci si porta sulla vetta della Lex Blanche (2807, ) con un rudimentale ometto in pietra.
La discesa avviene lungo il percorso dell'andata.

Bibliografia

Cartografia

  • La Thuile, Piccolo San Bernardo, Carta dei sentieri foglio 2, 1:25000, L'Escursionista Editore, 2008

Galleria fotografica